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Terra e Mare, Remake riscritto da me

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l.pallad
view post Posted on 8/7/2021, 06:37 by: l.pallad
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Capitolo 3



I giorni passavano ed Angel non aveva mai smesso di pensare a Cosmo neanche per un momento. Il cuore le batteva forte per l'emozione ed aveva serie difficoltà ad addormentarsi la notte, pensando al pensiero che la prossima luna piena lo avrebbe rivisto, ed avrebbe scoperto quale sorpresa avesse in mente per lei, sperando che non avesse in mente di farle qualche scherzo. E se, nonostante tutto, fosse stato ancora arrabbiato con lei per quando lo aveva preso con la rete? E se non si fosse fatto più vedere? E se le avesse mentito solo per rendersi più facili le cose ed allontanarla per sempre? Tutte quelle emozioni, pensieri, ed incertezze traboccavano in lei, e non riusciva nemmeno a nasconderle alla famiglia e agli amici, che le chiesero più volte durante la settimana se c'era qualcosa che non andava, ed in quei casi dovette sempre inventare delle scuse per liquidare l'argomento. Mentire ai suoi cari le faceva venire fastidiose fitte allo stomaco per il rimorso, ma le circostanze non le lasciarono scelta.

*



Arrivata la notte fatidica, Angel si era recata puntuale in spiaggia e si era messa seduta sulla riva ad aspettare l'arrivo del suo amico contemplando l'orizzonte. Il cuore le batteva forte, e respirava affannosamente per l'emozione. Ma, dopo qualche minuto, Cosmo non si era ancora fatto vivo, e la pastore tedesco cominciò seriamente a preoccuparsi.

«A quanto pare le mie preoccupazioni erano fondate. Non verrà. Mi ha mentito per allontanarmi facilmente.»

Toltasi il pareo, si tuffò in acqua, godendosi la sensazione rinfrescante di bagnato sul pelo. La gioia del nuotare riusciva sempre a farle dimenticare le sue ansie e preoccupazioni.
Arrivando allo scoglio dove lei e Cosmo si erano salutati l'altra volta, non fece in tempo a riprendere fiato che venne colpita da uno spruzzo d'acqua in piena faccia. Angel, mentre si puliva l'acqua dagli occhi, udì quella che era la risata di Cosmo. E infatti, quando li riaprì, se lo ritrovò d'avanti.

«Molto spiritoso. è questa la sorpresa che volevi farmi?»

«No». Rispose scherzosamente. «è il mio modo di salutarti terrestre».

«Mi chiamo Angel».

«Lo so, ma per me sarai sempre una terrestre».

Cosmo continuava a ridere e scherzare, anche se non con cattiveria, e questo fece scattare in lei il suo lato più scherzoso, malizioso e competitivo.

«Aspetta che ti metto le mani addosso e te la faccio pagare». Gli disse con divertimento, e con un sorriso malizioso.

Cominciarono quindi a giocare ad acchiapparella nell'acqua, ridendo e scherzando e spruzzandosi addosso l'acqua l'un l'altro, ma Angel riusciva a stargli dietro solo perché era lui che glielo permetteva. In acqua le sue zampe posteriori non potevano competere con quella coda di pesce, non importava quanto si impegnasse e ce la mettesse tutta. Ma, nonostante ciò, era comunque divertente passare del tempo con lui.
Dopo svariati minuti Angel aveva esaurito le sue energie, e si era seduta sullo scoglio a riprendere fiato.

«Se anche tu avessi una coda di pesce come me non avresti questi problemi in acqua».

«Magarì». Rispose con un sospiro. «Amo così tanto il mare che viverci è sempre stato il mio sogno». Poi aggiunse. «Ti invidio molto. Puoi rimanere in acqua ininterrottamente senza mai raggrinzirti. Non rischi di annegare. Puoi nuotare velocissimo senza sprecare troppe energie. Sarebbe bello poter essere come te». Concluse sospirando di nuovo.

In risposta a questo Cosmo alzò la coda, ed Angel, posando lo sguardo verso di lui, spalancò la bocca per la sorpresa. La coda di Cosmo stava brillando.

«Succede sempre nelle notti di luna piena». La anticipò lui. «E non fa solo questo».

«Davvero? Cos'altro può fare?» Chiese lei con una curiosità ed un'eccitazione sempre più crescenti.

«è per questo che ti ho chiesto di venire questa notte specifica». Rispose lui. «Per mostrartelo». Le prese quindi il muso con le zampe avvicinandolo al proprio in modo che potessero guardarsi dritti negli occhi. «Mi fido di te e so che non racconterai niente a nessuno di quello che sto per fare. Rispondi sinceramente a questa domanda prima. Vorresti vedere dove abito».

«Non immagini neanche quanto lo vorrei». Rispose con entusiasmo, completamente catturata dal suo sguardo dolce e sincero, nonostante fosse piuttosto confusa da quella domanda.

«Molto bene». Rispose Cosmo facendo roteare la coda e poggiandola sulle zampe posteriori di Angel.

Quel tocco le trasmise una strana sensazione, come se fosse stata colpita da una piccola scossa. Improvvisamente le gambe cominciarono a brillare, come la coda di Cosmo. E quel bagliore si sparse in tutto il corpo. Sentì poi come se le gambe si stessero appiccicando tra di loro, senza che riuscisse più a separarle.

«Cosa mi sta succedendo?» Pensò respirando affannosamente.

Ci fu poi un lampo luminoso dal suo corpo, che la luce scomparve. Angel, per la paura, aveva chiuso gli ochi e si era coperta il muso con le braccia. Quando capì che era tutto finito, abbassò le braccia e cominciò ad aprirli. Non era successo nulla di mortale per sua fortuna, ma si sentiva stranamente diversa. Non riusciva più a sentirsi la coda dietro il fondoschiena. Come se gliel'avessero tagliata. E non riusciva più a divaricare le gambe. Con il cuore che le batteva forte e ansimando ripetutamente, la pastore tedesco abbassò lentamente lo sguardo verso le zampe posteriori, con un'ansia sempre crescente. Ma non fu pronta per quello che vide. Le sue gambe non c'erano più, sostituite da una coda di pesce, simile a quella di Cosmo, ma con la differenza che quella non era turchese, ma rossa.
A quella vista Angel si sentì mancare il fiato, ed avvicinò la mano tremante per toccarla e vedere se era vera.

«Ma cosa mi hai fatto?» Chiese lei con il fiato in gola appena il senso del tatto le confermò che quella coda era vera.

«Tranquilla tranquilla». Cercò di rassicurarla Cosmo, mostrando evidente preoccupazione. «è solo una magia temporanea. Tra qualche ora tornerai normale. Noi cansirena possiamo fare piccoli incantesimi quando la luce di una luna piena illumina la nostra coda. Hai detto che ti piaceva il mare, e che avresti tanto voluto essere come me, così ho pensato di farti questa sorpresa. Darti la possibilità di sapere come ci si sente ad essere una cansirena, anche se temporaneamente. Ho forse sbagliato ad agire impulsivamente senza darti il giusto preavviso?» Cominciò a chiedere con un po' di tristezza, temendo di averla fatta arrabbiare.

Angel non riusciva a capacitàrsi di quello che le era successo. Quella che stava guardando ed accarezzando in quel momento non era una semplice coda di pesce, ma era la SUA coda di pesde. Apparteneva wa lei, solo a lei. Volendo provare alcune cose lentamente in acqua, chiuse gli occhi, e vi immerse la testa. Rimase a mollo qualche istante. Se quello che Cosmo le aveva detto era vero, allora poteva respirare sott'acqua. Ma osava davvero provarci, con il rischio di inghiottirne parecchia se si sbagliava? La prima cosa che fece fu di aprire gli occhi. Quando lo fece, spalancò la bocca e lanciò un gridolino di sorpresa.

«Non posso crederci. Sto vedendo perfettamente sott'acqua! è come se avessi una maschera da sub incorporata!» Appena pronunciate quelle parole si rese conto che aveva rilasciato tutto il fiato che aveva in corpo ma stava comunque respirando. «Allora è vero! Posso respirare sott'acqua». Acquisendo maggiore consapevolezza di quanto stava succedendo. «è incredibile! Sto parlando sott'acqua e riesco ad articolare perfettamente ogni parola, e a sentirla perfettamente!» Sorrise a denti stretti piena di entusiasmo. «Dietro il palazzo c’è un povero cane pazzo. date un pezzo di pane al povero pazzo cane». E rise con tutto il fiato che aveva in corpo.

Non riuscendo più a tenere a freno le sue emozioni, si immerse completamente andando in profondità.
Cosmo rimase ad aspettare preoccupato da quello che sarebbe potuto succedere. Improvvisamente Angel emerse con uno slancio facendo un balzo in aria di due metri, per poi rituffarsi di testa in acqua. Continuò a farlo come un vero delfino.

«Sono una cansirena! Una cansirena!» Continuava a ripetere senza tenere sotto controllo la sua gioia e il suo entusiasmo.

Cosmo le diede il tempo di sfogarsi, sollevato che alla fine le piacesse, dopodiché le si avvicinò e le disse, dopo essersi messo d'avanti a lei al suo ennesimo tuffo, in modo che non potesse evitare di vederlo:

«Va bene. Ora calmati. Ora hai una coda anche tu, ma devi imparare ad usarla. Hai già capito come andare avanti e come saltare. Ma devi anche imparare a regolare la velocità, a girare, curvare, e cose così. In questo modo non dovrai sbattere addosso a qualcosa o a qualcuno».

«Va bene». Rispose Angel ancora inebriata dalla cosa. «Insegnami il prima possibile come fare. Voglio cominciare a godermi questa esperienza il prima possibile».

Cosmo in risposta annuì e cominciarono subito le lezioni.

*



Ci volle un po' di tempo, e Angel inizialmente fu goffa nei suoi primi tentativi di fare qualcosa di più complesso del nuotare in avanti. Ma, con il giusto impegno, e la sua determinazione, ed imitando i movimenti del suo maestro, riuscì ad imparare finalmente le basi su come usare la sua nuova coda.

«Ce l'ha fatta». Le disse lui con orgoglio quando lei riuscì ad eseguire delle curve perfette e a cambiare direzione in ogni modo possibile. «Hai un talento innato per essee una principiante».

«Grazie». Rispose lei lusingata. «Anche tu te la cavi come insegnante».

«Bene». Le rispose tendendole la mano. «Ora vieni con me. Ti avevo promesso che ti avrei fatto vedere casa mia, e manterrò la parola data».

Lei in risposta prese la sua mano, ed entrambi si immersero nelle profondità del mare.
Mentre Cosmo guidava Angel sempre più in profondità, portandola alla sua dimora, lei, durante il tragitto, non smetteva di guardarsi intorno, godendosi ogni istante di quel paesaggio marino. I pesci che nuovavano, le alghe che danzavano, i coralli che decoravano l'ambiente. Non poteva proprio crederci. In quel momento stava vedendo di più sul mare di quanto ne avesse visto in tutta la sua vita.

«Se non mi fossi trasformata tutto questo non sarebbe mai stato possibile» Commentò con il cuore colmo di gioia.

Dopo svariati minuti, alla fine la pastore tedesco cominciò ad intravedere qualcosa e, avvicinandosi di più, ebbe conferma di quello che il suo cuore aveva già capito. Quel qualcosa che aveva visto era la città di Canatlantide. Era un grande palazzo tutto viola, decorato di conchiglie, circondato da case più piccole, alcune di roccia, e altre di corallo.

«Quella è casa tua?» Chiese lei, mentre si avvicinavano sempre di più.

«Sì».

«è bellissima!» Disse senza tenere più sotto controllo la sua gioia e il suo entusiasmo. «Già a vederla così lontano avrei una gran voglia di visitarla». Non poteva credere che quella città fosse proprio d'avanti a lei, e che per di più fosse anche nei pressi di Terramare.

«Lieto che ti piaccia» Rispose Cosmo fermando entrambi. «Ma per oggi rimarrenmo all'esterno della città. Le prossime volte te la farò vedere. Lo prometto».

Angel rimase un po' delusa dalla cosa, ma accettò. Dopotutto, già il fatto che era riuscita a vederla da lontano era più di quanto potesse sperare. Poi volle chiarire un dettaglio.

«Quando dici la prossima volta, intendi diire che potrai trasformarmi in cansirena anche altre volte?»

«Ma certo». Rispose lui. «Quando il tempo di questa trasformazione sarà scaduto non potrò ritrasformarti subito subito per il resto della nottata. Ma ogni notte di luna piena potrò sempre ritrasformarti temporaneamente. Non è uno di quegli incantesimi che funzionano solo una volta nella vita. Sempre che tu lo vorrò ancora».

«Stai scherzando? Certo che lo vorrò ancora». Rispose lei con gli occhi illuminati.

Chiarito questo, Cosmo la portò nei luoghi che visitava di solito, come la barriera corallina del posto, o i luoghi dove si radunavano le varie specie differenti di pesci. Ad Angel gli si sciolse il cuore, per i meravigliosi spettacoli che la natura marina poteva offrirle. Alla fine arrivarono ad un parco marino collegato alla citta, anche se in quel momento era deserto. Era un posto con uno stadio sportivo, e varie alghe e coralli che lo decoravano.

«Questo è il parco dove io e i miei amici andiamo di solito a giocare sempre. Fin da quando eravamo cuccioli. Anche se ora siamo cresciuti, qualche volta torniamoi ancora a passarci il tempo. è una nostra tradizione personale che non abbiamo mai abbandonato».

«Mi piacerebbe molto incontrarli». Disse Angel completamente estasiata dal posto.

«Va bene, ma non stasera». Rispose Cosmo «è la tua prima notte da cansirena. Devi finire di abituarti alla tua nuova coda e poi imparare ad orientarti e a conoscere bene la zona. Quando sari pronta, te li presenterò».

«Allora spero di esserlo il prima possibile».

«Ricorda comunque che le magie di noi cansirena sono temporanee. Ora ti rimangono solo due ore. Ogni volta che verrai qui dovrai sempre tenere a mente il tempo che passa. Perché se ti ritrasformi mentre sei ancora qui sotto, rischieresti di affogare».

«Tranquillo. Starò attenta». Lo rassicurò.

Chiariti su questo, Cosmo le fece proseguire la gita, in modo da mostrarle altre cose.

*



Quando si resero conto che il tempo stava per scadere, dovettero tornare subito in superficie. Riemersero appena in tempo, ed ebbero la possibilità di posizionarsi sullo scoglio, quando Angel vide la sua coda illuminarsi per poi ridividersi di nuovo in due zampe posteriori. Era appena accaduto che, lei cominciò subito a rabbrividire, imparando quindi che i cansirena sono più resistent al freddo, cosa a cui non aveva fatto caso all'inizio, troppo presa com'era dal divertirsi. E le ci volle qualche momento per riabituarsi alla sua vecchia forma

«è stata la sorpresa più meravigliosa che avresti potuto farmi. Grazie».

«Non c'è di che. Anche se non te lo meritavi, dopo quello scherzo della rete». Lei si scusò di nuovo, ma lui proseguì. «Non temere, stavo scherzando. Non pensarci più. E poi, ad essere onesti, è stata colpa mia se ci sono finito dentro, per colpa di una mia distrazione. Anch'io avrei preferito parlarti per la prima volta in un modo diverso da quello».

«Non sapevo in che altro modo incontrarti, lo sai. Tu scappavi sempre ogni volta che ti intravedevo, e non mi è venuto in mente altro».

«Lo facevo perché a noi caansirena è vietato interagire con i terrestri, ma io sono sempre stato incuriosito dal tuo mondo. Così mi sono avvicinato alla riva più volte di nascosto per poterlo spiare. Mi ricordo sopratutto quella volta che ti vidi anni fa. Stavi pulendo il mare dai rifiuti dei tuoi simili, e questo mi fece intuire che eri diversa, speciale».

«Quindi eri davvero tu quella volta?» Chiese lei, felice di avere quella conferma che il suo cuore già sapeva.

«Già. Sono scappato anche allora, nonostante volessi conoscerti, perché era pur sempre proibito quello che stavo facendo. Ho fatto sempre attenzione, anche se qualche volta finisco col farmi beccare, specialmente da te. Con tutto il tempo che hai passato in spiaggia, alla fine sei riuscita a vedermi».

«Volevo solo incontrarti per poterti conoscere».

«Anch'io. In tutti questi anni non ho fatto altro che osservarti, ogni volta che potevo. Ma non ho mai potuto farmi avanti, anche se avrei voluto».

«Spione». Scherzò lei ridacchiando e spruzzandogli addosso un po' d'acqua. «Ma adesso stai parlando con me. Non hai paura di quello che potrebbe succederti?»

«Avrei più paura se tu non tornassi in spiaggia». Rispose. «Quando hai rischiato di affogare in quella tempesta mi hai fatto prendere un bello spavento».

«Già. Anche a me capita di essere distratta».

I due fecero una fragorosa risata, per minimizzare quel terribile disastro. Poi si resero conto di quanto si era fatto tardi.

«Ora devo andare». Le disse Cosmo. «Tornerai la prossima luna piena?»

«Nulla mi impedirebbe di tornare». Rispose Angel. «Amo il mare e, grazie a te, ora potrò starci più tempo del solito. E adesso mi piace anche parlare con te». Concluse con entusiasmo.

Cosmo le si avvicinò e le disse accarezzandola. «Quella notte la distrazione che mi ha fatto finire nella rete sei tu. Ero troppo preso dal guardarti per accorgermi di tutto il resto. Sei la creatura terrestre più speciale e stupenda che abbia mai incontrato prima d'ora, e l'unica con il quale ho stretto un vero legame. Sono così felice di averti conosciuto». E le diede un bacio.

Angel sentì il cuore esploderle dal petto per l'emozione e per il sentimento che stava provando in quel momento. Non aveva mai provato qualcosa di simile in tutta la sua vita.

«Alla prossima mia dolcissima Angel. Buona notte». Le disse Cosmo dopo che il bacio fu finito.

«Buonanotte e alla prossima luna piena». Rispose lei dopo essere rimasta senza fiato ed imbambolata per qualche momento.

Dopo che Cosmo se ne fu andato, lei tornò a nuoto verso la spiaggia, si diede una sgrullata per togliersi l'acqua dal pelo, e poi si sedette continuando a riflettere su tutto quello che era successo e su quel bacio.

«Non posso crederci». Disse tra sé e sé «Un cansirena mi ha baciata. Sono stata baciata da una creatura mitologica e leggendaria. è stato fantastico». Non molti terrestri infatti potevano dire una cosa del genere. Ammesso che fosse successo anche ad altri. «Non posso negarlo. Forse mi sto innamorando di lui. è così dolce, simpatico, un po' tropo spiritoso, ma anche così premuroso e buono. Non ho mai conosciuto qualcuno così prima d'ora». Nel dire quelle cose si era completamente persa.

Ripresasi, prese il suo pareo e tornò a casa, preoccupata di come poteva finire nei guai, se i suoi l'avessero vista fuori ad un'ora così tarda. Infatti, una volta arrivata, si mosse lentamente e di soppiatto per evitare di farsi scoprire. Non voleva finire nei guai dopo un'esperienza così fantastica. E di certo, se l'avessero scoperta, avrebbero potuto sommergerla di domande del perché fosse rimasta fuori fino a tardi, ed avrebbe dovuto di nuovo inventare una scusa per tutto, cosa che preferiva evitare.
Arrivata in bagno, si fece una doccia, per togliersi tutto il sale dal pelo, e poi si mise la camicia da notte e andò letto, avendo serie difficoltà ad addormentarsi, per via della felicità che provava per l'esperienza vissuta. Era stato tutto così bello, e lei non vedeva l'ora che ci fosse di nuovo la luna piena per potersi trasformare e tornare di nuovo nelle profondità del mare. Sorrise a questa prospettiva, unita al pensiero di rivedere Cosmo. Ormai lui stava entrando sempre di più nel suo cuore, e non pensava che avrebbe voluto farlo uscire. Né da lì né dalla sua vita.

Edited by l.pallad - 13/2/2023, 10:56
 
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